martedì 9 aprile 2019

L'ho scritto io!

L'ho scritto io tanti anni fa e nemmeno me lo ricordavo!
Che i Levrieri siano antichi è stato riconosciuto in ogni epoca, in tutto il mondo. L’uomo ha creato le specie canine , ha diversificato la loro attività ed incoraggiato la proliferazione di razze.
Il Levriero invece è un prodotto della natura che è rimasto praticamente intatto dagli albori del tempo, i Levrieri che vediamo nei primitivi graffiti dell’alta Mesopotamia sono gli stessi che vediamo oggi, potrebbero benissimo servire per illustrare gli standards odierni. Furono senza dubbio i primi animali che collaborarono con i cacciatori primitivi e che vissero come compagni senza subire i vincoli di una condizione domestica.
Cito questa frase che mi sembra riassumere molte cose importanti, scritta tanti anni fa da una persona eccezionale,Xavier Przezdziecki, che ha studiato e vissuto coi Levrieri per tutta la vita e ha scritto un importantissimo libro “Our Levriers” su questa razza a se stante, che è stato provato esistesse prima del tredicesimo millennio, cioè il periodo considerato l’inizio della creazione della specie canina: “Centinaia di anni come compagno dei cacciatori della steppa hanno spinto il levriero a dividere la vita con la famiglia umana, ma ancora salvaguarda la fondamentale indipendenza avuta in eredità dai suoi antenati selvaggi. Piuttosto paradossalmente , in contrapposizione al bisogno di indipendenza del Levriero, c’è un bisogno uguale di affetto per l’uomo, la cui presenza cerca costantemente- come se quelle attività di caccia e di sport così importanti per lo sviluppo fisico, abbiano bisogno di un elemento complementare che garantisca un sereno ambiente familiare.
Anche vivendo in gruppo il Levriero riconosce la prerogativa dell’uomo come capo.
Osservatore, diffidente, perspicace ed obbediente a seconda delle circostanze, conserva un latente istinto predatorio senza il quale un Levriero non è un Levriero.”
Posso dire, parlando del Greyhound, che è veramente pieno di fantastiche contraddizioni:
Ama l’indipendenza, ma è morbosamente attaccato al suo umano, è pigrissimo e adora dormire ore a gambe all’aria su letti e divani, ma è pronto a trasformarsi in un velocissimo cacciatore, sguardo vivo e muscoli frementi.
E’ tenero, telepatico, affettuoso senza essere invadente,riservato, discreta presenza al tuo fianco, c’è se lo vuoi, si ritira se vede che disturba., ti legge l’umore negli occhi, nell’atteggiamento. Un Greyhound si può distruggere psicologicamente con un trattamento duro, allora diventa apatico, l’occhio vuoto, perde ogni interesse nella vita. Per fortuna, se poi riesce a cambiare proprietario e trovare un compagno che lo capisca, piano piano a ritrova la fiducia e la gioia di vivere, ed è veramente commovente in questa sua rinascita. E’ estremamente sensibile, ma capace di grandi slanci di allegria, buffo, dispettoso, puntiglioso, testardo, questi da non vedere come difetti, ma come parti del suo carattere. Un Levriero non ubbidisce come una macchina, non scatta come una marionetta, ma ragiona con la sue testa e con calma accetta di fare quello che gli è stato chiesto se non la considera una cosa stupida o inutile. Ma per compiacere, può fare anche quello.
Vorrei sfatare un po’ di luoghi comuni: il Levriero è stupido- se lo fosse intanto non sarebbe arrivato con le sue qualità e aspetto inalterati dalla notte dei tempi, questo può dirlo solo chi vuole un cane-robot e non vuole chi ha i suoi tempi e ragiona con la sua testa, il Levriero non è mai stato e non sarà mai servile. Non è mai stato un gregario, a differenza dei comuni cani da caccia, ma ha sempre inseguito, cacciato, e catturato la preda solo grazie alle sue doti, spesso in coppia, difficilmente in gruppo, perché ha un senso dell’individualismo che rifiuta la disciplina del branco. Per secoli è stato per l’uomo l’arma e il compagno che gli ha portato cibo sulla tavola, praticamente fino all’avvento delle armi da fuoco.
È fragile e delicato: vale lo stesso discorso di prima, l’abbiamo ancora adesso come la natura ce l’ha consegnato e l’uomo, che trasforma tutto, non ha sentito la necessità di trasformare il Levriero.
Io li trovo molto sani e forti, ovviamente avendo il pelo così corto e pochissima massa grassa, vanno protetti sia dal troppo caldo che dal troppo freddo. Mentre il cuore di un pastore tedesco rappresenta l’1,5 per cento del peso corporeo, quello del Greyhound il 3,5 per cento,nessun cane comune ha la capacità toracica propria del Levriero, solamente la sua linea è sufficiente a dimostrare questo fatto, nessuna specie del genere canino ha un apparato circolatorio comparabile con quello del Levriero.
Uhhh quei cani così secchi!!!: sono secchi se chi li ha li tiene troppo magri, un po’ di cuccetta ci deve essere, ma soprattutto sono meravigliosamente asciutti, muscolosi, agili e scattanti, sembra si muovano senza sforzo, senza sprecare energie. Io penso che tutti noi siamo un po’ invidiosi di un fisico così!
Non sono affettuosi: mamma mia, vorrei che qualcuno venisse a casa mia quando arriva qualche amico per rendersi conto se sono affettuosi o meno!!! Certo di solito non vanno in delirio per il primo che capita, ma non è giusto così? Non è bella un po’ di dignitosa riservatezza che poi si apre in un amore smisurato una volta che lo hai conquistato?
Non ha l’olfatto: il fatto che il Levriero non usa l’olfatto , ma la vista per cacciare, non significa che non usi questo senso. Cito:-Quando viene offerto un mazzo di rose, qualche signora lo annusa, altre lo guardano solamente……..-
Ho avuto, ho, ho conosciuto decine di Greyhounds e posso dire di conoscerli bene, io penso con loro e ormai capisco ogni sfumatura, ogni sguardo, ogni gesto. Ognuno di loro ha la sua individualità, non sono macchinette fatte con lo stampo, ma in ciascuno possiamo trovare le meravigliose caratteristiche che ho descritto prima.
Purtroppo una di queste caratteristiche, la velocità, li ha fatti incappare nell’orribile ingranaggio delle corse in pista finalizzate alle scommesse e al denaro , trasformando queste meravigliose creature, amate e rispettate per secoli, compagne di re, in esseri da sfruttare e poi scartare quando non servono più, nei modi peggiori che solo la crudeltà umana riesce a trovare. Ogni anno in tutto il mondo vengono fatti soffrire e trovano la morte numeri incalcolabili di Greyhounds.
Spero con quello che ho scritto col cuore di essere riuscita a presentarli al meglio e che qualcuno leggendomi abbia voglia di salvare uno di questi infelici da una sorte che nessuno si merita, per farne il suo meraviglioso compagno per la vita. Pensate alla loro sofferenza, dopo aver letto la descrizione di come sono, loro hanno nel sangue la gioia di vivere in una famiglia, non possono essere considerati macchine per fare soldi, vivendo più di venti ore al giorno in una gabbia con i contatti umani ridotti al minimo.
Io avrò sempre Levrieri,” finchè morte non ci separi.”
Sandra
Mi sembra carino aggiungere anche questo che ho trovato in un sito di adozioni Americano, scritto per i Greyhounds, ma che si adatta benissimo anche agli altri Levrieri.
I Greyhounds sono compagni meravigliosi ed incredibilmente amorevoli, docili e fedeli che porteranno una gioia inimmaginabile nella vostra vita. Ma a causa della loro genetica particolare (la razza può far risalire le sue origini all’antico Egitto) e del loro allevamento per la pista (dove passano la maggior parte del loro tempo in gabbie quando non gareggiano o sono allenati) si presentano come pets in modo piuttosto differente rispetto ai cani più conosciuti come i Rottwailer, gli Yorkie, i Labrador o i Golden Retrievers.
Infatti, c’è un detto tra gli adottanti –NON HO UN CANE, HO UN GREYHOUND…