mercoledì 21 novembre 2012
dalla "BIBBIA" dei Levrieri-----
Salvaguardia del Levriero- da Our Levriers - di Xavier Przezdziecki
Che il Levriero sia “primitivo (nel senso di originale, antico)” è stato riconosciuto in ogni epoca, in tutto il mondo.
Nel XVIII il famoso naturalista Svedese Karl von linnè, classificò gli animali del genere “canis”, distinguendo, tra le altre specie, Canis Lupus (lupo), Canis Aureus (sciacallo), Canis Familiaris (cane domestico), Canis graius (Levriero)
Grazie al lavoro di due eminenti studiosi della preistoria,Generale Paul Huard e Jean Leclant, membro dell’Istituto Francese, possiamo ora provare che il Levriero Africano esisteva prima del XIII millennio, il periodo considerato l’inizio della creazione della specie canina.
E’ stato l’uomo che ha creato le specie canine. Ha diversificato le loro attività e incoraggiato la proliferazione di razze in accordo con questo aumento di specializzazioni. Il modo di pensare di oggi è che l’uomo si riserva il diritto di dominare le specie che ha creato.
La specie levriera, d’altro canto, è un prodotto della natura con l’esclusivo scopo di cacciare a vista prede in veloce movimento.
Io mi trovo in disaccordo con la cinofilia ufficiale che in primis ha incorporato i Levrieri con le specie canine e secondariamente concede all’uomo un potere illimitato su un animale non di sua creazione.
Sotto i soli auspici della natura e nell’integrità del suo tipo, la specie Levriera ha raggiunto il suo apogeo centinaia di anni fa quando il suo destino si congiunse a quello dell’umanità. Il Levriero fu senza dubbio il primo animale che collaborò con i cacciatori primitivi e che visse come compagno senza subire i vincoli di una condizione domestica. Il Levriero inciso sulla roccia da quei cacciatori nel Sahara è il Levriero miniaturizzato dei primitivi graffiti dell’alta mesopotamia ed è il Levriero che vediamo oggi- ed è come il Levriero dovrebbe rimanere.
L’eufemismo di “razza migliorata” , una pietra miliare degli statuti della cinofilia, non dovrebbe riguardare il Levriero, in quanto la natura l’ha fatto perfetto. Gli uomini hanno preso a prestito il Levriero dalla natura ed hanno il dovere di conservarlo intatto. Molto legato alla natura come ancora è, anche se solo nello spirito…….
Nel caso del Levriero non è compito di amatori redigere lo standard, è un lavoro per professionisti, per zoologi. Lo zoologo dovrebbe applicare lo stesso metodo usato per identificare un animale selvatico, effettuando una dettagliata scientifica identificazione ( nella quale la biometria deve avere una parte da giocare), poi compiere una semplice, concisa descrizione ad uso degli allevatori e dei giudici…
Il Levriero ha vissuto nell’Europa dell’Ovest per centinaia di anni, ma oggi i tempi sono difficili, pochi levrieri sono abbastanza fortunati da trovarsi in una famiglia comprensiva preparata a qualche sacrificio per fornire il modo di cacciare o di fare esercizio sportivo. Ancora il levriero necessita di esercizio sia per la crescita e la salute che per l’equilibrio mentale.
Forgiato dalle steppe e dalle zone semidesertiche per evolvere in terreni aperti, il Levriero trova il suo senso di spazio e movimento limitato nell’occidente, sotto la costante minaccia del traffico e dei confini imposti dalle divisioni terriere e dalle restrizioni. In un mondo sempre più urbanizzato, l’attività del levriero si riduce a qualche passeggiata in città, forse ad una gita in campagna nel week-end, e sempre a guinzaglio. In breve, l’esistenza odierna del levriero si riduce generalmente ad un lungo periodo di clausura.
I canili e simili raramente hanno lo spazio per permettergli di sgranchirsi ed è in queste condizioni ambientali che nascono, crescono e vivono generazione dopo generazione. Questa inattività danneggia lo sviluppo dei giovani e altera la psiche. Negli show , dove sono presentati al trotto, può passare inosservato che alcuni Levrieri non sanno come galoppare.
Questo deterioramento non c’è nell’ambiente naturale del Levriero, i nomadi vivono in una economia troppo stretta per poter nutrire bocche superflue, così solo i Levrieri che hanno dimostrato il loro valore nella caccia sono tenuti. Una situazione simile prevaleva anche in occidente in virtù della caccia e sport similari come il coursing. Il divieto di cacciare con i Levrieri è stato il primo passo per condannarli ad una vita di inattività.
In breve, un fattore dominante deve essere fronteggiato: alla fine del XIX secolo la vita cambiò
in occidente grazie al modernismo volto al benessere dell’umanità. Questo fu un cambiamento positivo per il genere umano, ma l’opposto per i Levrieri.