mercoledì 4 gennaio 2012

Ancora un articolo...













Ancora un vecchio articolo tradotto da Ewa, traduzione un pò laboriosa per via del Polacco antico in cui sono scritti i vari commenti. Alcune delle caratteristiche descritte non sono più valide nello standard e alcune si contraddicono, ma teniamo appunto conto dell'epoca in cui furono scritte!!!

Il post è illustrato dalle foto di KLEJNOT IL MAGNIFICO e delle sue amiche altrettanto magnifiche:)))

Il cane” num. 5-6, 1983.


“Il levriero polacco”
di Tomasz Borkowski

Attualmente abbiamo poco più di 100 esemplari di questa razza in Polonia. La proposta dello standard è stata elaborata in modo molto preciso in paragone con gli altri standard di levrieri. L’analisi delle dettagliate misurazioni che dovrebbero determinare le proporzioni nella razza, è stata iniziata. I levrieri adesso sono più numerosi che negli anni passati ma mancano d’omogeneità e per questo spesso si torna alla domanda posta negli anni ’70: „ Com’era e come dovrebbe essere questo cane oggi per poter rispecchiare i levrieri Polacchi descritti nella letteratura e dipinti nelle opere d’arte?”.
Il „Cane” ha già pubblicato tutta la letteratura reperibile sulla razza ed è facile immaginare i particolari dell’aspetto, della corporatura e del comportamento del levriero Polacco così come li riportano vari autori. Le descrizioni contengono poche contraddizioni e questo facilita l’unica visione della razza.
Finora non sappiamo per certo come e quando è nata questa razza. Presumibilmente i levrieri Polacchi, intesi come un gruppo distinto, furono conosciuti già dal XVI sec. E’ noto che vivessero sui terreni dell'antica Polonia, che parteciparono nella formazione del tipo di borzoi contemporaneo e che tra le loro caratteristiche avessero la gran velocità, la resistenza, l’abilità nella corsa, la mordacità e ubbidienza.
H.Lipinska analizzando i quadri di J.Kossak (“Cane”num.1 del ‘78) ha realizzato la minuziosa valutazione dell’aspetto e del comportamento del levriero Polacco. Il lavoro svolto è impreziosito dal fatto che, secondo gli studiosi del cavallo, nel caso di cavalli dipinti da questo pittore, essi perfettamente rispecchiano quelli del periodo dipinto.
Vale la pena di aggiungere che cacciatori e appassionati del periodo che precede la seconda guerra mondiale, ricordano i levrieri Polacchi esattamente così come li ha dipinti Kossak. I cani dipinti da questo pittore sono uguali a quelli delle descrizioni antiche.
Le caratteristiche più importanti, nominate da H.Lipinska sono; “Il cane di Kossak e forte, grande e muscoloso. L’altezza è di 75cm al garrese e più, il rapporto di proporzione tra la lunghezza e l’altezza al garrese è di 100%. La testa è stretta con lo stop cranio-facciale posto esattamente a metà della lunghezza della testa, la proporzione tra il cranio e il muso è 1:1. Le orecchie sono piegate e poste in modo simile al greyhound, ma la cartilagine più spessa fa sì che siano portate in modo diverso; sul bordo della cartilagine crescono i peli più lunghi che formano le frange. Il collo è lungo, muscoloso, senza la curva marcata caratteristica nei greyhound. Il dorso forma un arco regolare con la parte più alta spostata in avanti rispetto ai levrieri Inglesi. Le punte delle anche stanno allo stesso livello del garrese. La groppa è leggermente discendente, larga e muscolosa. La cassa toracica è profonda - arriva fino ai gomiti; è capiente, lunga e ben convessa. Gli arti sono lunghi, slanciati, asciutti, con i muscoli ben definiti e con i tendini ben visibili.
Levrieri dipinti da Kossak hanno le angolazioni degli arti perfette ,questo è visibile negli animali in movimento e in pose caratteristiche. La coda è lunga con la punta ricurva, ha il pelo lungo sulla parte inferiore che forma “la spazzola” . Tanti levrieri hanno lo stesso tipo di pelo nella parte dietro le cosce. Altre parti del corpo sono con il pelo corto. Il colore del manto di levrieri è omogeneo con la testa di varie gradazioni; scura, bluastra, nera. Nei cani di Kossak non esiste la colorazione tigrata. Il loro comportamento è altezzoso, non lezioso. I cani non sono sottomessi e accompagnano l’uomo alla pari.
Questo è tutto ciò che sappiamo, grazie all’elaborazione del sig. H.Lipinska, dei levrieri Polacchi di Kossak . Si può constatare che la maggioranza dei levrieri iscritti nel nuovo Libro Origini rispecchia il tipo di levriero di Kossak.
La discussione su levriero Polacco, iniziata anni fa con un cenno storico, non si è spenta fino ad oggi, in particolar modo la questione di comprensione dello standard e della sua applicazione sui cani giudicati. Sembra giusto, quindi immettere le citazioni di varie descrizioni degli autori diversi. Il duro lavoro di raccolta del materiale sotto citato lo ha svolto la dott. M.Szmurlo-Gadziomska e lo riportiamo con il suo benestare senza aggiunte o cambi.
Aspetto generale:
W. Kozlowski – “…è più grosso e sembra che abbia più forza e coraggio (del levriero turco), è tenace e resistente nella corsa e il suo manto è più spesso e più lungo perciò non teme i cambiamenti climatici.” ”Il levriero fisicamente ben proporzionato è alto 3 piedi e 6 pollici dall’unghia alla punta della testa, deve essere lungo 4 piedi e 2-3 pollici dalla punta del muso alla punta della coda…”
S. Blocki – “… tipo intermedio tra levriero orientale a pelo lungo e il settentrionale a pelo corto”.
P. Moczewarianow – “… hanno la corporatura del tutto uguale, ma i levrieri inglesi sono più minuti e più asciutti, i Polacchi invece più grandi e muscolosi.”
P. Sabaniejew- “ A vista … molto più grandi e possenti dei levrieri Inglesi… Sugli arti, sulla coda e sul garrese sono rimasti tracce di pelo lungo.”
M. Tyszkiewicz – “ Il levriero di razza Polacca ha aspetto simile al levriero Inglese o anche al piccolo levriero Italiano, ma con la differenza di essere più grande di loro; è molto più alto del lupo. Ci sono due tipi di levriero polacco; entrambi a pelo corto ma uno possiede “la barba”, “i baffi” e peli su tutta lunghezza del dorso duri come la setola, lunghi 3 pollici; li drizza non solo quando si arrabbia ma anche quando salta o gioca, questi due tipi sono uguali nelle forme.”
La Nature – “ Sono più grandi dei levrieri Inglesi e meno delicati”.
“Gospodarstwo jezdeckie” – “ … il dorso dritto come di un luccio, parte lombare larga, anche più alta… La coda ricurva e non nuda, il manto morbido,…”
La testa:
W. Kozlowski – “…ha la testa piccola con il solco frontale piatto, la parte posteriore della testa è pronunciata, il muso è lungo e un poco curvo nella prima parte, ma non appuntito, deve essere come quello di un luccio; con la grande apertura, i denti forti e appuntiti che assicurano la presa perfetta, gli occhi sono allegri, rivolti in avanti e si chiudono raramente, le orecchie sono strette, corte e a metà pendenti,”.
P. Sabaniejew – “La testa è grande, asciutta, con muso lungo, cranio largo. Gli occhi sono molto grandi, con l’espressione severa, le palpebre inferiori leggermente pendenti, parte bianca arrossata. Le orecchie piccole, strette e allungate, dovrebbero essere doppiamente piegate in giù e portate in dietro.”.
M. Tyszkiewicz – “La testa è convessa, abbastanza grande, muso lungo, i denti e le mascelle sono possenti come quelle di un lupo. Le orecchie sono dritte come quelle di un capriolo, solo quando il cane è tranquillo sono piegate in dietro… gli occhi con la parte bianca visibile e l’iride scura”.
J. Bobiatynski – “Ha la testa allungata e ossuta, il naso stretto e appuntito, le orecchie pendenti, piccole o pendenti in dietro su collo. La cosa più importante è che la mascella inferiore deve essere più corta che quella superiore.”

Collo:
P. Sabaniejew – “Il collo è lungo e ricurvo in avanti (collo di cigno) nei maschi e nelle femmine.”
M. Tyszkiewicz – “Il collo di un cigno, lungo.”
J. Bobiatynski – ”Il collo è lungo”.

Tronco:
W. Kozlowski – “ … con il collo lungo, il dorso largo e un poco curvo, i fianchi retratti …”
P. Sabaniejew – “... i maschi dovrebbero avere il dorso più arcuato che le femmine. Il dorso delle femmine è più dritto. Entrambi lo hanno largo e possente, pieno e muscoloso.”
M. Tyszkiewicz – “…un poco curvo, molto largo nella parte sacrale”.
J. Bobiatynski – “ Il dorso è lungo e largo”.
“Gospodarstwo jezdeckie” – “Il dorso è dritto come di un luccio, la groppa larga, le punte delle anche più alte.”

Cassa toracica:
P. Sabaniejew – “Il petto è largo e convesso, le costole sono lunghe e a botte”
M. Tyszkiewicz – “ … il petto scende in basso…”
J. Bobiatynski – “ Il levriero che non ha il petto forte deve considerarsi non adatto. Tuttavia alcuni preferiscono i cani con ultima costola più lunga…”

Arti:
W. Kozlowski – “ Le gambe ha lunghe, muscolose e piatte, le cosce corte, le spalle piatte, le ginocchia asciutte e nervose, i metacarpi corti con polpastrelli duri che si trovano sotto le dita grandi, non divise, fini e aventi unghie ricurve.”
P. Sabaniejew – “ Le gambe asciutte con osso duro, i piedi di lepre grandi, allungati, tra le dita manca il pelo…”
J. Bobiatynski – “Le gambe piene, con i tendini asciutti, … il piede di lepre, le dita e le unghie strette.”
“Gospodarstwo jezdeckie” – “...il piede anteriore asciutto, le dite strette, le unghie rivolte verso terra.”

Coda:
W. Kozlowski – “La coda è lunga e man mano si stringe verso la punta; è curvata in su.”
P. Sabaniejew – “La coda è molto lunga, più larga alla base e si stringe verso la fine, sempre dritta (non storta ai lati) , portata bassa come nei levrieri a pelo lungo, solo nel trotto ha la forma di mezzaluna.”
M. Tyszkiewicz – “La coda in proporzione alla grandezza è troppo fina, di media lunghezza.”
J. Bobiatynski – “la coda deve essere lunga, con pelo folto, è piegata a cerchio”.
“Gospodarstwo jezdeckie” – “La coda non nuda, ricurva…”

Pelo:
W. Kozlowski – “..essendo vestiti di pelo folto e lungo..”
P. Sabaniejew – “Il pelo è più folto del greyhound, sulle gambe e sul tronco ha 2cm di lunghezza, sulle cosce, sulla coda e sul garrese tracce di pelo più lungo.”
J. Bobiatynski – “… a pelo corto, vestite di pelo corto ma folto”.
M. Tyszkiewicz – “…esistono due tipi di levriero polacco; entrambi a pelo corto ma uno possiede “la barba”, “i baffi” e peli su tutta lunghezza del dorso duri come la setola, lunghi 3 pollici; li drizza non solo quando si arrabbia ma anche quando salta o gioca…”
La Nature – “Il pelo è duro, poco più lungo (che nei greyound)”

Colore del pelo:
W. Kozlowski – “Il manto è di svariati colori; fulvi con la gola bianca, completamente bianchi o neri, pezzati e bruni,…”
P. Sabaniejew – “… vari colori si incontrano; bluastri, raramente tutti bianchi…”

Alcune tra le frasi sopraccitate potrebbero servire, fino ad oggi, ai giudici come modello di sintetica descrizione del levriero Polacco. Le altre, purtroppo, sono troppo laconiche o equivoche.
La mancanza di una monografia sulla razza e l’esistenza di un progetto dello standard non ancora presentato alla FCI, autorizza alla citazione (secondo l’autore) di alcuni commenti presenti nella discussione. Penso che la raccolta di tutti documenti esistenti e reperibili sui levrieri Polacchi è necessaria per la ricostruzione della razza.
L. Smyczynski – “subito dopo la seconda guerra mondiale l’impopolarità dei levrieri ha provocato una comune impressione che il levriero Polacco come razza in sé, non fosse esistito prima. La loro riattivazione doveva iniziare dal “raccoglierli per il mondo” – alla domanda “che fare per radunare dei buoni esemplari?” rispondo , come una volta, dalla parte di un uomo a volte ottimista - ”e fate sempre quello che avete fatto: moltiplicateli e iscriveteli nel libro delle origini”.
A. Pobudkowski – “Secondo il rapporto di van Leising del 1635, la nascita del borzoi è strettamente collegata con il levriero Polacco che doveva esistere prima:
- anche i levrieri Polacchi sono stati usati nell’allevamento Perkino,
- il levriero Polacco ha lasciato il segno nel levriero Russo con una caratteristica quale borzoi non poteva ereditare altrove, vale a dire il colore rosso.”
- il commento sui quadri di Kossak: il levriero con dorso dritto (poco curvo nella parte lombare) ha, nella posizione sdraiata, la schiena fortemente ricurva.
Z. Jakubowski – “ … raccogliere tutti documenti sui levrieri Polacchi, anche note negative;
- determinare codice genetico del manto del levriero Polacco;
- determinare il profilo della testa del levriero Polacco – la definizione geometrica”.
Tomasz Borkowski