domenica 19 agosto 2012

FOR BAD BACKBITERS....

To all bad backbiters and long tongues THINK TO YOU OWN BUSINESS!!! you are not the owner of the breed, you are not the savers of the breed, the mothers and the queens of the breed are others!

From FB- Hortaya group- public-
Maria Stanovoi wrote- There is a littermate sister of E. and E. (I don't write the names, you can find on FB) lives at Poland. May be the next " occasionally new found Chart Polski" was registered by that import:)))-

ah ah ah great!!! close your mouths!!!! but only if it happens in Poland is ok, isn't it? Lot of Chart Polski born from the ground...all know but all stay silent, so stay silent you toooooo!!!!!


Reading old articles and talking with experts I have learnt that there were not two breed, but only one, bigger and with more coat or smaller and with less coat depending on the zones they lived. All changed with borders, the lost of Ukraina and the power of Russia on Poland, when Russian authorithies decided that Polish did not deserve a own breed, that Chart Polski was never existed and that the only breed was Russian, Hortaya Borzaya....


 "Pies" n°6 del 1991 , articolo "Charty polskie - sukces czy


porazka?" scritto da Grazyna Pindera

Sulla prima pagina del'articolo, la colonnina in mezzo "...Wsrod fali

optymizmu nie zauwazono, ze decyzja ta miala posmak porazki. Nalezalo ukrywac

pochodzenie pierwszych chartow i zapomniec o hodowanych nad Donem "chortaja

borzaja". Sytuacja w kraju po grudniu 1981 roku rowniez nie sprzyjala

nawiazaniu kontaktow z hodowcami chartow z odleglych krancow Ukrainy. Wymazano

wiec z historii hodowli polskich chartow wszystko, co wydarzylo sie do 1981

roku - zapisywanie tych bialych stron wykracza poza ramy tego artykulu.

Wspomne tylko o jednym, poniewaz ten temat tabu trzeba kiedys poruszyc - cala

obecna populacja chartow polskich to potomkowie "chortaja borzaja" . Istnieja w

pelni przekonywujace dowody, ze tak wlasnie nazywano polskie charty na

Ukrainie, gdzie nieliczne poglowie tych psow przetrwalo ostatnie stulecie.

Podjecie tego tematu jest konieczne na forum miedzynarodowym , poniewaz decyzja

z FCI, z czerwca1989 roku o probnym zarejestrowaniu rasy chart polski- nie

zostala przyjeta z aplauzem.." ".....wskazano, ze jedyna znana na zachodzie

informacja o tej rasie jest potwierdzenie, ze rasa ta wymarla - uzyskana od

wladz Zwiazku Kynologicznego w Polsce.".

Pol sul'ultima pagina del'articolo c'e un pezzetto interesante "...Do dzis

pojawiaja sie charty z nieznanym pochodzeniem, jednak nie sa to zwierzeta obce,

choc zapewne mniej zimbredowane niz rodowodowe. Ostatnio urodzil sie miot po

takiej suce, odchowano 10 typowych szczeniat, w tym 7 suk. Te szczenieta, a

przede wszystkim 9 szceniat po sprawdzonej suce z nieznanym pochodzeniem

pokrytej psem "chortaja borzaja" powinny odegrac w przyszlosci znaczaca role w

hodowli. Po dziesie ciu latach hodowli konieczny okazuje sie powrot do psow z

nieznanym pochodzeniem, poniewaz mocno zinbredowane poglowie jest nieliczne, a

w hodowli wystepuja zjawiska swiadczace o depresji inbredowej."

in mezzo all'articolo ci sono tanti dati analizzati e l'autore del articolo

arriva a conclusione che forte inbreding nei cp ha portato a far nascere le

cucciolate poco numerose oppure con soli maschi o comunque poche femmine nella

cucciolata e visto che chortaja c'era da sempre presente nei cp tanto vale

usare questi cani nell'' allevamento di nuovo.---

E ANCORA-
Quando negli negli anni settanta un gruppo di appassionati ha deciso di intraprendere un'azione per la restituzione di razza, nelle


riviste venatorie ed agricole, sono apparsi molti articoli sul "La piaga (peste) levriera" sui terreni della Polonia meridionale,

nelle vicinanze di Kielce, Tarnobrzeg, Czestochowa, Radom e Radomsko.

Era molto difficile però arrivare ai cani stessi. Ottenere pochi esemplari, sui quali si intendeva avviare il lavoro di allevamento

allo scopo di ricostruire la razza, richiedeva uno sforzo grandissimo.

I primi segnali dell'esistenza di levrieri Polacchi le abbiamo ricevuti dai cinologi di Mosca. Si riferivano alla popolazione di

questa razza presente sul territorio - ancor poco tempo fa di appartenenza Polacca - di Ukraina e Podole. Dai frammenti pubblicati

allora, che provenivano dalle corrispondenze ufficiali fra Kennel Klub Polacco e i rappresentanti ufficiali dell'istituzione

simile in URSS, si traeva un’ unica conclusione, cioè: dopo lo spostamento delle frontiere i levrieri Polacchi rimasti nella parte

orientale del confine non sono più Polacchi - "sono la razza chortaja, nota da molto tempo". A nulla servivano polemiche e

discussioni, perché in quegli anni "non stava bene" usare l'argomento dell’ avvenuto cambio delle frontiere.

Nell'allevamento bisognava servirsi dei levrieri superstiti, provenienti dalla Polonia meridionale. Basandosi sulla letteratura ed

iconografia svilupparono il progetto dello standard di Chart Polski. Nel 1981 fu aperto il Libro d'Origine per questa razza.---


Stanislaw Rewienski nella Enciclopedia Agraria (Varsavia, 1899) cerca di spiegare le cause dell’estinzione dei levrieri polacchi in Polonia:


„In Europa settentrionale a causa del frazionamento delle proprietà terriere, la caccia con i levrieri non aveva le possibilità di resistere. Questo tipo di caccia richiedeva grandi spazi liberi e il frazionamento ha apportato nuove norme giuridiche che tutelavano i diritti di ogni singolo proprietario terriero. Il progredimento culturale ha apportato condizioni sfavorevoli per la detenzione dei levrieri; la tassa sulla detenzione dei levrieri (15 rubli per ogni cane) e la condizione economica della Polonia. Oggi, quindi, i levrieri li dobbiamo cercare in Romania, Ungheria, Bessarabia, Crimea e in tutta Russia centrale e meridionale...”

Lo stesso autore nel libro „Il cane, le sue razze, allevamento, detenzione, utilità, addestramento, malattie e le cure” (Varsavia, 1893) confema che „... i levrieri Russi a pelo raso chiamati ”chortyje borzyje” o „Polacchi” non si differenziavano dai nostri antichi levrieri.” Nell’ enciclopedia di Olgelbrandt (1898) troviamo la frase : „Levieri a pelo raso in Russia, si chiamano „levrieri Polacchi””. Nei due più importanti libri sui cani del periodo tra la prima e seconda guerra mondiale troviamo cenni sui levrieri Polacchi. M.Trybulski nel libro „ I cani, le razze, l’addestramento e le cure” (Varsavia, 1928) scrive :

„ I levriei Polacchi a pelo corto, conosciuti una volta dalle loro qualità venatorie, oggi fanno parte di grandi rarità. Provenivano come i levrieri Inglesi, dall’ oriente ed erano diffusi nel Podole e Wolyn. Anche in Russia apprezzavano questi cani chiamati „chortyje borzyje.” „... In Russia, come ho scritto sopra, con il nome „levriero Polacco” chiamavano il levriero a pelo corto.”

Mroczkowski- Pies n. 1-2 (123-124) 1973----
Polemiki i dyskusje o Chartk Polskich-

anche i miei cani si sono stufati di inutili polemiche!:)))