lunedì 12 dicembre 2011

continuano le traduzioni---Ewa Troc-


Non so per chi facciamo tutto questo lavoro, perchè li pubblico, visti i risultati in Italia di interesse per questa razza, forse sarebbe meglio tradurli solo in Inglese, dato che gli interessati sono solo stranieri, gente che li ama e li conosce da anni e considera questi articoli oro! Tutti li hanno voluti...mentre gli Italiani hanno la scienza infusa, non hanno bisogno di sapere perchè sanno già tutto, tranne poche eccezioni...grazie amiche mie per la fatica, a voi non sarebbe nemmeno servito tradurli:))) grazie per l'aiuto che mi date in questa inutile lotta contro i mulini a vento...

Questo articolo è duro!Inoltre il fatto che il Chart polski come scrivono qui fosse frutto di incrocio grey-borzoi è sempre stato contestato sia nel lontano che nel recente passato, assolutamente, anche perchè risulta che il borzoi sia comparso dopo-bisogna pensare all'epoca in cui è stato scritto questo articolo e del sistema politico allora vigente...
Secondo le dott. Szmurlo il Chart Polski discende direttamente dal saluki (sono state fatte comparazioni di crani)come del resto gli altri levrieri che poi si sono differenziati a seconda delle zone dove si sono trovati a vivere.Dobbiamo pensare che gli afgani , i greyhounds, gli irish wolfound, i borzoi del lontanissimo passato non erano certo come quelli che ci sono nei ring oggi!!! Forse solo il saluki si è mantenuto più simile al suo antico tipo.
Mi dicono, riguardo alla risposta della redazione, che in quell'epoca di annullamento di tutto ciò che era Polacco, non era loro concessa nemmeno una razza propria!!!!!

Bimensile „CANE” num. 1-2 (123-124) anno 1973, pubblicato da ente cinologica polacca

Discussioni e polemiche

“Salviamo i levrieri Polacchi !”


Sfogliando i vecchi libri cinologici o venatori Polacchi e stranieri (perfino nello svizzero periodico sui levrieri) ho trovato i piccoli cenni sull’esistenza di levrieri Polacchi in Ucraina. Pensavo però che fosse come con lo yeti – tutti né parlano ma nessuno l’ha visto.
Mi sono rallegrato leggendo la notizia del doc. Mroczkowski nel periodico “Przekròj” sulla scoperta dell’esistenza dei levrieri Polacchi vivi e funzionanti in Ucraina. La mia gioia è stata subito spenta dall’informazione che la sopravvivenza del levriero Polacco è minacciata.
Una parte dei tesori culturali nazionali non sono soltanto antichità della letteratura, dell’arte o dell’architettura, ma anche della natura. L’ente cinologico ha dovere di interessarsi a questa razza quasi estinta. Approfittando dell’occasione presentataci da sig.doc. Moczkowski dovremmo acquistare in Ucraina un numeroso gruppo di femmine ed alcuni maschi. Si dovrebbero scegliere gli esemplari più simili alla descrizione del levriero Polacco nel “Sylwan” e ovviamente in età riproduttiva. Una volta in Polonia si dovrebbe inscriverli al libro genealogico(KW) e tenere il controllo sull’allevamento. Dopo due generazioni e dopo aver controllato gli esemplari nati in Polonia si potrebbe elaborare lo standard attuale, tenendo conto dello “standard di Sylwan” e presentarlo poi alla FCI.
A parte questo, si chiede a tutti lettori di venire in aiuto al club del levriero Polacco formatosi ora, con degli eventuali documenti o altri materiali sul levriero Polacco. Sicuramente negli angoli di case vecchie potrebbero trovarsi delle incisioni, degli schizzi, delle note o altri documenti sulla razza.
Nei magazzini dei musei potrebbero trovarsi dei disegni o dei dipinti con scarso valore artistico e che non fanno parte di oggetti esposti, che però potrebbero avere gran valore nella ricostruzione della razza e dello standard. Si prega di informare su tali ritrovamenti il club degli amatori di levriero Polacco. L’appello è diretto non soltanto dagli appassionati della razza ma anche a tutti coloro che non sono indifferenti ai simboli d’antica cultura Polacca.
Salviamo questi stupendi cani che sono prossimi all’estinzione.

L.Smyczynski

Dalla redazione:

Con la pubblicazione dell’articolo di doc.dr.hab. Maciej Mroczkowski come una curiosità cinologica, vogliamo smentire l’esistenza dei levrieri di razza polacca in Unione Sovietica. L’autore riporta questa notizia secondo noi non attendibile e che non merita facili entusiasmi. Allo scopo dell’ imparziale accoglimento della questione completiamo l’informazioni di doc.Mroczkowski con citazioni dei classici della cinologia russa come per es. L.Sabaniejew, e contemporanei E.Szeresziewski, A.Platonow, e anche con informazioni di nostri cinologi che vedevano questi levrieri prima della prima guerra mondiale in Ucraina e in Polonia una qindicina d’anni fa.
I levrieri allevati una volta in Polonia provengono dai levrieri inglesi e dai levrieri russi. Dopo importazione dei levrieri britannici chiamati greyhound, in Polonia, questi sono stati incrociati con i levrieri russi esistenti allora in vari tipi differenti per la lunghezza di pelo. In questo modo probabilmente già nel XV secolo o prima, si è formato il tipo di levriero a pelo corto molto simile al greyhound ma con il pelo diverso. Il manto del levriero polacco era corto e liscio, come nel greyhound ma in inverno compariva il sottopelo lanoso. Oltre questo nostro levriero aveva i peli più lunghi sulla parte posteriore delle cosce e sulla parte sottostante della coda, dove si formavano delle frange a spazzola. La forma della coda era differente. I nostri levrieri avevano la coda incurvata come un amo oppure un anello. Questo tipo di coda sicuramente è stato ereditato dal levriero della Crimea che aveva il suo ruolo, insieme al levriero russo, nella nascita della razza Polacca. Il levriero della Crimea non esiste più e ugualmente al levriero Polacco, è passato alla storia. Invece in Russia, da alcuni tipi di levrieri russi a pelo lungo, hanno creato un’autoctona razza chiamata ruskaja psowaja borzaja che è sopravvissuta ai nostri tempi.
I levrieri Polacchi per la loro resistenza nella corsa, erano particolarmente adatti alla caccia sulle vaste steppe del’Ucraina. I levrieri Russi, invece, erano più adatti alle caccia su corte distanze, negli spazi più ristretti delle zone della sfera di steppa boschiva. I nostri levrieri per via di questo, avevano tanti amatori – proprietari terrieri della Russia meridionale. Sono divenuti la razza molto popolare chiamata “chortaja borzaja”. L’aggettivo “chortaja” doveva dimostrare la provenienza Polacca della razza, perché la parola Polacca “chart” vale a dire “chort” in ucraino. Con tempo questo nomeveniva messo a tutti levrieri a pelo corto per i quali hanno elaborato lo standard . Oggi nella Unione Sovietica il nome “chortaja borzaja” indica il levriero a pelo corto senza rendere conto delle origini storiche.
I nostri levrieri sono comparsi sulle steppe dell’Ucraina già nel XVI o XVII secolo con le spedizioni di cavalieri Polacchi. Dopo venivano tenuti nei possedimenti terrieri Polacchi e Russi in Ucraina. Nella seconda metà del XIX secolo, per causa di cambiamenti socio-economici della Polonia la caccia con i levrieri e loro allevamento cominciarono a sparire e con ciò la razza di levriero Polacco era condannata all’estinzione nel nostro paese. Gli ufficiali cosacchi impiegati nel debellare la Rivolta di Gennaio hanno esportato tanti cani di questa razza. Tra XIX e XX secolo in Polonia sono rimasti pochissimi levrieri tenuti in alcuni poderi. La situazione dei levrieri prima della prima Guerra mondiale nelle terre Polacche e in vicina Ucraina, si presentava allo stesso modo.
Dopo la Rivoluzione D’Ottobre gli allevamenti di cani delle tenute hanno cambiato i proprietari. La popolazione della zona intorno al fiume Don approfittando di assenza di leggi sulla caccia, ha sviluppato l’allevamento dei levrieri, non curando la purezza della razza. La prova di ciò sono nuove tipologie di levriero sorte allora in Ucraina in modo spontaneo; per es. levriero della steppa, o il levriero a pelo lungo della Russia centrale. Ammettendo che nonostante l’ assenza di libri di origine, i levrieri a pelo corto tenuti nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale nei pressi del fiume Don , hanno mantenuto il sangue dei levrieri Polacchi, è improbabile che essi siano sopravvissuti alla seconda guerra mondiale. Conosciamo bene il modo hitleriano particolarmente crudele, della ritirata con la tattica di “terra bruciata”. I Tedeschi sulle terre Russe da loro conquistate, uccidevano tutti cani per paura diun loro utilizzo contro i carri armati dai soldati Russi. Potevano sopravvivere in queste condizioni i levrieri cosi numerosi da permettere la ricostruzione della razza e l’inizio dell’allevamento? Pensiamo che ancheun amante delle razze Polacche non particolarmente esperto nell’allevamento, non crederà a tutto ciò.
Non tutti invece sanno che nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale, in alcuni possedimenti terrieri si tenevano ancora i levrieri. La legge venatoria ammetteva la caccia con essi nelle zone venatorie al di sopra di 2000 ettari. Uno degli appassionati di questa razza era Konrad Niemojewski della zona di Kielce. I suoi levrieri sono sopravvissuti alla guerra e dopo si sono trovati nelle mani di bracconieri, quali hanno sviluppatoil loro allevamento nello scopo di caccia illegale. Il numero di cani cresceva velocemente e già nei anni ’60 si sono raggiunte alcune centinaia di esemplari. I cuccioli nonostante il loro alto prezzo, venivano venduti ai bracconieri non solo nella zona di Kielce ma anche altrove. Questi levrieri sono diventati il flagello delle lepri, facendo enormi danni nella fauna della zona sud di voivodato di Kielce. Gli allevamenti di questi levrieri sono stati eliminati nei anni ’60 con l’ ausilio della legge del 1952 sulla proibizione della caccia con i levrieri.
Sorgono quindi spontaneamente delle domande; perché importare dalla zona di fiume Don i levrieri con scarso valore cinotecnico, se avevamo dei nostri più di razza e poi siamo stati costretti ad eliminarli? Quali logici presupposti sono a favore di iniziare da noi l’allevamento di levrieri se la legge venatoria in vigore vieta la caccia con essi? A che cosa servirebbe e che fine farebbe l’allevamento di questi cani in città senza possibilità di moto, cosi importante per il loro organismo?
La razza in poco tempo sarebbe degenerata e dovrebbe estinguersi per un'altra volta.
(E.F.)

Dal redattore:
Art.25 legge del 23.06.1973 stabilisce: “La detenzione e allevamento dei levrieri di razza o loro incroci, sui terreni agricoli, esige il permesso del sindaco e nelle città il permesso dell' organo competente in questioni venatorie e forestali”. La legge è vigente dal giorno 01.08.1973.