martedì 2 febbraio 2010

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Il giorno della mamoria è ormai passato, ho pensato e ripensato se scrivere qualcosa per ricordare quelle povere anime in questo posto che forse non è adatto, ma poi ho deciso che questo è una specie di diario e che oltre alle cavolate posso scrivere tutto quello che mi sento...quelle immagini che sembrano irreali, pare impossibile che l'uomo sia arrivato a tanto, mi angosciano sempre, mai mi abituerò a vedere simili orrori!!! è inconcepibile quello che l'uomo - ci crediamo immortali, ci crediamo divinità?- riesce a fare ai suoi simili e agli animali, povere creature indifese nelle sue mani...Se fossi vissuta in quegli anni o sarei impazzita, o mi sarei fatta uccidere pur di salvare qualcuno...
Quindi dedico questa vecchia canzone dell'Equipe 84 a tutti quei poveretti che hanno vissuto l'inferno sulla terra...mi sembra molto suggestiva nonostante sia solo una canzonetta...

Son morto che ero bambino...son morto con altri cento,
passato per un camino, ed ora sono nel vento...
ad Aushwitz c'era la neve e il fumo saliva lento...
nei campi tante persone, ma un solo grande silenzio...
che strano non ho imparato a sorridere lì nel vento.
Ancora tuona il cannone, ancora non è contenta di sangue la belva umana
e ancora ci porta il vento...
saremo sempre a milioni, in polvere lì nel vento...
No, io non credo che l'uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare...
e che il vento mai si fermerà...