Ettore Ballardini Ippiatra
giovedì 15 agosto 2024
caldo
9 luglio 2022 ·
“CORRERE CON IL CALDO TORRIDO”
(stress da calore)
L'estate è sempre un periodo dell'anno preoccupante, con molti raduni di gare che si svolgono in condizioni meteorologiche estreme.
Alta temperatura, elevata umidità, mancanza di circolazione dell'aria, scarsa ventilazione, disidratazione ed esposizione alla luce solare diretta aumentano il pericolo di gravi problemi legati al calore ed al sole, il cosiddetto STRESS DA CALORE, ed i cavalli non fanno eccezione, soprattutto quando ci si aspetta che si esibiscano a livelli intensi, proprio come nelle corse.
Lo stress da calore (spesso indicato anche come esaurimento da calore) il più delle volte deriva da perdita di elettroliti e di liquidi prolungata durante l'esercizio esauriente. Quando i cavalli si surriscaldano, i loro corpi cercano di ridurre la temperatura corporea il più rapidamente possibile sudando ma se questo non avviene in tempo possono disidratarsi, collassare fino ad arrivare a conseguenze estreme come la morte.
I cavalli che fanno esercizio flettono e contraggono i muscoli ad ogni movimento, e con ciò deriva un accumulo di calore dal metabolismo dei muscoli che lavorano.
L'accumulo di calore può causare affaticamento muscolare e temperature più elevate; i muscoli richiedono quindi più ossigeno per l'utilizzo dell'energia.
Tale fabbisogno di ossigeno di un cavallo può superare la quantità disponibile attraverso la respirazione se diventa troppo caldo.
Queste condizioni fisiologiche, associate a temperature climatiche estreme e soprattutto all'elevata umidità, impediscono ai cavalli di dissipare il calore interno dal loro corpo causando lo stress da calore.
Durante l'esercizio infatti, la temperatura rettale di un cavallo può aumentare a 103°F (39.5 C) e dovrebbe gradualmente tornare alla normalità entro 30-45 minuti al termine dell'esercizio/gara. Temperature rettali che superano i 103,5° F indicano il surriscaldamento. Una temperatura rettale di 105°F (40.5) o superiore è una situazione pericolosa che richiede immediata attenzione veterinaria.
Segni di stress da calore nei cavalli:
- Frequenza cardiaca elevata con un tasso di recupero lento
- Battito cardiaco irregolare
- Sudorazione abbondante o assente (anidrosi)
- Crampi muscolari
- Respirazioni rapide con narici svasate
- Alcuni esiti dello stress da calore sono cadute, convulsioni, danni/attacchi cardiaci e problemi muscolari e renali.
Naturalmente queste condizioni differiscono da cavallo a cavallo in base al livello di forma fisica, al peso, alla distanza percorsa durante la giornata, alla durata della gara e alle condizioni in cui sono abituati a lavorare.
Diversi enti Internazionali delle corse dei cavalli difendono le corse in condizioni climatiche calde in quanto hanno una vera e propria politica per il clima caldo in atto.
Questa politica consente di correre i cavalli a una temperatura ambiente fino a (e occasionalmente superiore) a 38 gradi Celsius.
La politica si basa principalmente sulla temperatura WBGT (Wet Bulb Globe Temperature) che misura:
1. Temperatura ambiente
2. Movimento dell'aria
3. Umidità
Il valore WBGT ha lo scopo di determinare se la temperatura è adatta o meno per gareggiare.
In Australia ci sono queste regole e l'Equestrian Australia National Showhorse al raggiungimento dei 39° sospende la competizione.
Le Regole di dressage nazionale dell'Australia equestre suggerisce di utilizzare lo standard FEI per sospendere le attività quando l'indice WBGT raggiunge o supera 32° o 33°.
Le regole dell'HRCAV per il cross country prevedono la sospensione a 36°: l'XC è il più simile alle corse di cavalli in termini di impatto.
In generale e per concludere spetta ai singoli enti che gestiscono le corse decidere se le gare devono essere annullate o riprogrammate durante la stagione molto calda per ridurre al minimo il rischio di conseguenze a volte anche fatali.
“ Lameness in the horse” (Adams)
“Podologia” (Muttini-Pedrizzi)
“Horseshoeing theory and hoof care” (Emery-Miller-Van Hoosen)
“Le pied du cheval” (H.D.Korber)
“Textbook of Veterinary Internal Medicine” (Ettinger)
“Australian Racing Board “
va bene anche per i levrieri , con la sola differenza che non sudano ma ansimano disperatamente per raffreddarsi, i greyhounds poi soffrono tantissimo il caldo soprattutto umido ( e anche il freddo) e ci mettono troppo per recuperare, non vanno fatti ne allenare ne correre con le temperature elevate ed elevata umidità!
mercoledì 7 agosto 2024
Il richiamo de sto.......
Riprendo argomenti spinosi sui levrieri....che poi sono venuti fuori solo da poco perchè una volta si sapevano e fine....IL RICHIAMO ! certo predatori che sono nati per inseguire catturare e uccidere prede in fuga senza nessun bisogno e contatto del proprietario hanno sicuramente un fortissimo richiamo
ma niente ormai tutti lavorano sul richiamohanno capito tutto....hanno capito che tornano se non c'è niente che si muove in giro anche lontano lontano (sighthound) ma che anche il più bravo e appiccicato se vede movimenti parte? direi di noooooo! salvo rarissimi casi con poco interesse che non fanno testo . Non includo i whippet nel mio post . Così cacciavano i levrieri dai tempi dei tempi dei tempi e i cavalieri li seguivano A CAVALLO, erano loro a seguire i levrieri non il contrario! Li sguinzagliavano quando c'era la preda e poi li riprendevano ma non se ne sarebbero andati perchè erano ben stanchi e soddisfatti ........e niente, non c'è niente da fare continuerò a vomitare ogni volta che leggo ha un forte rchiamo, lavoro tanto sul richiamo....credeteci, bravi, poi chiamate Acchiappalevrieri......
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